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Le due anime di Nottingham: tra Notts County e Forest

Abbiamo vissuto tre giorni a Nottingham, per tuffarci nelle due fedi di questa città...divise da pochi metri. E ci torneremo presto...

Di Redazione
17/04/2025
Le due anime di Nottingham: tra Notts County e Forest

Siamo tornati a Nottingham.
C’eravamo già stati, e sapevamo benissimo cosa ci aspettava: pub antichi quanto leggende, stadi che trasudano storia, e quella rivalità calcistica che divide una città in due anime diverse e affascinanti. Ma stavolta era diverso. Stavolta volevamo viverla tutta, fino in fondo, come non avevamo mai fatto.

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Eravamo un gruppo affiatato, amici, appassionati, gente con le scarpe sempre pronte e la voglia di farsi sorprendere ancora. Siamo partiti da Alfreton con il pullman carico di entusiasmo – e zaini, e aneddoti, e voglia di calcio. Ad aspettarci a Nottingham, un hotel 4 stelle con colazione inclusa: camere comode, vista sulla città e un English breakfast che ti riempie lo stomaco e l’anima.

Il primo giorno è stato subito un tuffo nella doppia anima della città: prima il Nottingham Forest, con tanto di biglietto per la partita contro l’Everton e pranzo incluso. Il City Ground è uno stadio che ti abbraccia, con i suoi spalti rossi e la gente che canta come se ogni partita fosse una finale. Poi, dall’altra parte del Trent, ci aspettava il Notts County. Meadow Lane ha quell’atmosfera da calcio vecchio stampo, dove senti ogni fischio, ogni tackle, ogni urlo dalla panchina. Contro il Salford City, è stata una sfida vera, vissuta da dentro.

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Tra una partita e l’altra, ci siamo presi anche il tempo per fare i turisti – ma a modo nostro. Abbiamo esplorato i pub più assurdi della città, ascoltando storie che sembrano uscite da un romanzo di Dickens ubriaco. E poi la cena di gruppo in una sala riservata nel pub più antico d’Inghilterra: The Old Trip to Jerusalem. Solo il nome è già un viaggio.

Il giorno dopo ci siamo rimessi in marcia: pranzo di gruppo allo stadio dell’Alfreton Town, che ormai è diventato il nostro punto di partenza e ritorno. Ma il momento che ricorderemo per sempre è stato quello in cui siamo scesi in campo. Sì, perché ci siamo presi uno stadio tutto per noi. Erbetta tagliata fine, quell’odore di terra umida, le urla tra compagni, le esultanze esagerate… abbiamo giocato la nostra partita, ed è stato bellissimo.

E mentre tornavamo in hotel, stanchi e con un sorriso stampato in faccia, qualcuno ha detto: “Sapete che la prossima volta si gioca al City Ground, vero?”. Silenzio. Poi risate. Poi applausi.
Sì, perché il prossimo viaggio ci porterà proprio lì. A giocare nello stadio del Nottingham Forest.
Sembra un sogno, e lo sarà.

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