Abbiamo davvero giocato all'Etihad Stadium?
Il tour del centro sportivo del City, il viaggio verso lo stadio sul pullman della prima squadra, 90 minuti all'Etihad e di nuovo un barbecue al centro sportivo. Detto così sembra irreale.
Beh, non vorremmo esagerare, ma come le spieghiamo le 24 ore di Manchester?
Come la spieghi, se non vivendola, un'esperienza così?
Partiamo dal principio: quello che vogliamo fare con i nostri viaggi non è solo farvi prendere l'aereo e andare in un altro paese, bensì darvi la possibilità di vivere situazioni che altrimenti, da soli, non riuscireste a realizzare, portandovi dietro le quinte dei club più importanti e storici del calcio inglese. E l'esprienza di Manchester rappresenta nel dettaglio tutto questo.
Ci ritroviamo in hotel all'orario di pranzo, giusto il tempo di mettere giù le valige, rinfrescarci e partire con il tram. Direzione: Etihad Campus.
È qui, ai piedi dello stadio dei campioni d'Inghilterra e (in quel momento) d'Europa, che veniamo accolti dallo staff per iniziare la nostra avventura. Prima un veloce ristoro alla reception del centro sportivo, poi un piccolo tour di quello che è il mondo Manchester City: veniamo accompagnati nella sala conferenze, poi nello stadio dove gioca l'academy, poi su un balconcino che ci permette di scrutare tutti i campi e infine, tra la sorpresa dei presenti, sul pullman della prima squadra.
Ma in che senso il pullman della prima squadra? Beh sì, lo avevamo tenuto nascosto ai partecipanti proprio per far loro una sorpresa, ma per andare dal centro sportivo allo stadio, nonostante la distanza sia minima, saliamo sul pullman che scarrozza la squadra in giro per l'Inghilterra e l'Europa. Una delle prime cose che scopriamo è che alla guida c'è uno dei ragazzi che guida il bus nelle "occasioni importanti" e ci racconta del travaglio che ha dovuto vivere a Istanbul, sia per arrivarci, sia per circolare in città. Un caos, ripagato però con il Treble.
Anyway, dove eravamo rimasti? Ah sì, al pullman. Il giro dura appena 5 minuti, ma ne vale comunque la pena. È un privilegio che pochi possono dire di poter vivere. All'Etihad ci aspettano gli sbandieratori, proprio come quando arriva la prima squadra. A stento crediamo ai nostri occhi. Ci dividiamo in squadre, andiamo negli spogliatoi e lì, la seconda sorpresa: appese, già pronte, le maglie di ogni partecipante con nome e numero. L'emozione cresce.
Passano pochi minuti ed ecco il campo. L'Etihad si apre di fronte a noi. Il sogno sta davvero diventando realtà. Giochiamo 90 minuti intensi, consapevoli che un'occasione del genere potrebbe davvero non ricapitare. Ci guardiamo intorno, a volte spaesati, perché il pensiero è sempre quello: chi l'avrebbe detto che 13 anni fa, mentre creavamo la pagina Facebook de Il Calcio Inglese, saremmo poi riusciti ad organizzare una partita dentro lo stadio dei Campioni d'Inghilterra? Nessuno, noi per primi.
La partita, purtroppo, finisce. Sembra tutto ormai alle spalle, ma in realtà ci aspetta un finale coi fiocchi.
Partiti da casa con la tensione che qualcosa potesse andar storto, chiudiamo la nostra esperienza consapevoli di aver fatto, nel nostro piccolo, la storia ed aver realizzato il sogno di altri 30 ragazzi appassionati tanto come noi.